Comuni

Indicatori Georeferenziati

In questa sezione è possibile creare delle mappe territoriali selezionando un anno e un indicatore di riferimento

Creazione della mappa

Note sugli indicatori

Entrate correnti pro capite
L'indicatore definisce gli accertamenti correnti, primi tre titoli dell’entrata, pro-capite ovvero le risorse finanziarie per abitante destinate al finanziamento prioritario delle spese correnti o ripetitive dell’ente. Essendo rapportato agli abitanti consente in modo omogeneo il confronto tra enti.
Pressione tributaria (Entrate tributarie pro capite)
L'indicatore definisce gli accertamenti per abitante derivanti dal gettito delle entrate correnti tributarie, contributive e perequative, approssima quindi lo sforzo fiscale gravante su ciascun cittadino. L’indicatore ha mutato il suo andamento nel tempo per effetto dei recenti divieti normativi di aumento delle aliquote ma anche il suo significato per la grande mutevolezza delle variazioni normative nell’applicazione della fiscalità locale susseguitesi negli anni. Contiene le imposte, tasse e proventi assimilati, la compartecipazioni ai tributi e i fondi perequativi da Amministrazioni Centrali o Regione. Essendo rapportato agli abitanti consente in modo omogeneo il confronto tra enti
Entrate proprie (Entrate extra tributarie pro capite)
L'indicatore definisce i proventi (accertamenti) per abitante delle entrate extra-tributarie, ossia derivanti dalla gestione dei servizi comunali e del patrimonio dell'Ente, da interessi, da altre entrate da redditi da capitale e da Rimborsi e altre entrate correnti. Essendo rapportato agli abitanti consente il confronto tra enti in modo omogeneo
Trasferimenti pro capite
L'indicatore definisce gli accertamenti per abitante delle risorse finanziarie relative a trasferimenti correnti da Amministrazioni pubbliche, UE, nonché da famiglie, imprese ed altre istituzioni sociali private. Essendo rapportato agli abitanti consente in modo omogeneo il confronto tra enti.
Dipendenza finanziaria da amministrazioni centrali
E’ il rapporto fra i trasferimenti da amministrazioni centrali (stato e altre agenzie e enti dello stato) e il totale delle entrate correnti. Esprime quindi il peso dei trasferimenti centrali sul totale delle entrate correnti.
Autonomia finanziaria
L'indicatore definisce l'incidenza percentuale degli accertamenti relativi alle entrate proprie (Titolo I + Titolo III) sulle entrate correnti complessive ed esprime la capacità di autofinanziamento dell'Ente, ossia la capacità di reperire risorse, direttamente o indirettamente, per il finanziamento dell’ente e dei suoi servizi.
Autonomia impositiva
L'indicatore definisce il rapporto fra gli accertamenti derivanti dal gettito delle entrate correnti tributarie, contributive e perequative rispetto alle entrate correnti. Valgono per questo indicatore i limiti indicati per l’indicatore della Pressione tributaria pro capite.
Incidenza accertamenti parte corrente su previsioni definitive.
L’indicatore esprime l’incidenza degli accertamenti di parte corrente sulle relative previsioni definitive. Misura indirettamente la capacità dell’ente di effettuare previsioni realistiche sulle entrate. E’ un’approssimazione della qualità della programmazione delle entrate. E’ da valutare con le necessarie cautele relative alla particolare natura di alcune entrate che sono indipendenti nel loro andamento dall’agire dell’ente.
Spese correnti pro capite
L'indicatore definisce l'ammontare complessivo degli impegni per spesa corrente relativi all’ente rapportato agli abitanti. Essendo rapportato agli abitanti consente il confronto tra enti in modo omogeneo
Rigidità finanziaria del bilancio
L'indicatore, la cui formula è definita dal rapporto percentuale tra la somma della spesa per il personale più la rata dei mutui (interessi passivi + rimborso quota capitale) e le entrate correnti. Evidenzia in particolare il riflesso sul bilancio delle scelte strutturali adottate dall'ente con riferimento al costo del personale ed alle modalità di finanziamento degli investimenti (livello d'indebitamento) individuando dunque il margine di operatività a disposizione dell'Ente per assumere ulteriori scelte di gestione. I parametri riportati al numeratore sono relativi agli impegni e quelli al denominatore sono relativi agli accertamenti. Quindi indicatori superiori a 1 rispecchiano elevata rigidità, mentre inferiori ad uno esprimono maggiore flessibilità e margini per ulteriori scelte operative.
Spesa di personale pro capite
E’ l'incidenza della spesa di personale (redditi da lavoro dipendente) rispetto al totale della popolazione residente. Semplificando esprime quanto sostiene ogni abitante per la spesa di personale dell’ente. E’ un indicatore di equilibrio dimensionale dell’ente con riferimento alle risorse umane impiegate.
Incidenza investimenti sul totale spese correnti e spesa in conto capitale
Valuta l'incidenza della spesa per investimenti sul totale della spesa (corrente e in conto capitale). Approssima la propensione agli investimenti dell’ente tenuto conto della sua spesa totale.
Investimenti diretti pro capite
E’ il rapporto fra gli investimenti (Impegni) del Macroaggregato 2.2, cioè degli investimenti fissi lordi e dell’acquisto di terreni, rispetto alla popolazione residente. E’ un indicatore di equilibrio dimensionale dell’ente rispetto alla propensione generale dell’ente ad effettuare investimenti. Essendo rapportato agli abitanti consente il confronto tra enti in modo omogeneo
Investimenti complessivi (fissi e lordi terreni) pro capite
È la quota per abitante degli investimenti fissi lordi acquisti di terreni più i contributi agli investimenti dell’ente. E’ una parte importante del totale investimenti. E’ anch’esso un indicatore di equilibrio dimensionale dell’ente rispetto agli investimenti .
Contributi agli investimenti procapite
E’ un indicatore che attiene sempre alle forme di investimento dell’ente. Rappresenta la quota pro capite dei contributi erogati agli investimenti, e quindi un indicatore di equilibrio dimensionale dell’ente.
Spese per investimenti pro capite
L’indicatore esprime gli impegni il totale delle spese d'investimento, dato dalle spese in conto capitale più le spese per incremento delle attività finanziarie. divisi per la popolazione residente al 31/12. Esprime la totalità della spesa d'investimento dell’ente. E’ caratterizzata dalla natura di straordinarietà legata alle relative scelte strategiche dell’ente.
Fabbisogno pro capite
Il parametro è calcolato come differenza tra le entrate finali di cassa (riscossioni relative ai primi 5 titoli delle entrate) e le spese finali di cassa (pagamenti relativi ai primi 3 titoli delle spese) divisa per la popolazione residente. A parità di condizioni A valori negativi dell'indicatore corrispondono necessità di risorse finanziarie e dunque valori positivi della differenza tra titolo VI - entrate derivanti da accensioni di prestiti e titolo IV - spese per rimborso di prestiti, ovvero riduzioni delle disponibilità liquide, e viceversa.
Interessi passivi su entrate correnti
L’indicatore indica il peso degli Impegni per interessi passivi rispetto agli accertamenti delle Entrate (Entrate correnti)
Incidenza quota libera di parte corrente dell’avanzo su avanzo di amministrazione
Le nuove norme sul pareggio di bilancio e dell’armonizzazione hanno dato un’importanza crescente all’analisi delle componenti dell’avanzo. Questo indicatore mostra il peso % della quota libera di parte corrente dell'avanzo rispetto all’avanzo di amministrazione complessivo. La parte libera dell’avanzo se combinata con la lettura delle disponibilità liquide dell’ente consente una valutazione della possibilità di tradursi in un amento della capacità di spesa.
Incidenza quota libera in c/capitale su avanzo di amministrazione
Le nuove norme sul pareggio di bilancio e dell’armonizzazione hanno dato un’importanza crescente all’analisi delle componenti dell’avanzo. L’indicatore è il rapporto fra la quota libera in conto capitale dell'avanzo rispetto all’Avanzo di amministrazione. Mostra quindi la parte di avanzo destinabile a investimenti.
Incidenza quota accantonata su avanzo di amministrazione
Le nuove norme sul pareggio di bilancio e dell’armonizzazione hanno dato un’importanza crescente all’analisi delle componenti dell’avanzo. L’indicatore è il rapporto fra la quota accantonata dell'avanzo rispetto all’Avanzo di amministrazione. E’ profondamente condizionata dagli obblighi normativi di accantonamento, dovuti in prevalenza alla necessità di sterilizzare le entrate di difficile esazione.
Incidenza quota vincolata su avanzo di amministrazione.
Le nuove norme sul pareggio di bilancio e dell’armonizzazione hanno dato un’importanza crescente all’analisi delle componenti dell’avanzo. L’indicatore è il rapporto fra la quota vincolata dell'avanzo rispetto all’Avanzo di amministrazione. La parte vincolata è determinata dai vincoli derivanti da leggi, principi contabili o da vincoli contenuti in trasferimenti o mutui. Anche l’ente può apporre formalmente vincoli che contribuiscono alla parte vincolata. Livelli elevati nel tempo possono essere indice di scarsa capacità di realizzazione degli investimenti o di difficoltà nell’attuazione delle scelte gestionali. Ciò vale in particolar modo in riferimento ai mutui, in quanto l’avanzo vincolato si crea quando si assumono mutui e non si affida la relativa opera.
Utilizzo del FPV
E’ il rapporto fra il Fondo pluriennale vincolato corrente e capitale iscritto in entrata del bilancio (detratto della quota del fondo pluriennale vincolato corrente e capitale non utilizzata nel corso dell'esercizio e rinviata agli esercizi successivi) rapportato al Fondo pluriennale vincolato corrente e capitale iscritto in entrata nel bilancio
Capacità di riscossione dei residui attivi
E’ il rapporto fra il totale delle riscossioni in conto residui e il totale dei residui attivi al 1 gennaio dell’anno di riferimento. Esprime la capacità dell’ente di riscuotere i propri residui e quindi di gestire correttamente le proprie entrate.
Capacità di smaltimento dei residui passivi
E’ il rapporto fra i pagamenti in conto residui e il totale dei residui passivi al 1 gennaio dell’anno di riferimento Esprime la capacità dell’ente di pagare sui residui degli anni precedenti e quindi indirettamente di gestire correttamente le proprie spese.