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Sicurezza urbana

Diagnosi locale di sicurezza

La sicurezza urbana è un elemento fondativo del benessere dei cittadini, la cui tutela può essere garantita mediante una pluralità di interventi, anche di rilevo locale, coerenti con la natura dei problemi che ne potrebbero compromettere la stabilità. Accanto alla repressione dei reati, un'attività, questa, di competenza dello Stato, numerosi sono infatti i possibili interventi di prevenzione che oramai anche gli Enti locali possono adottare a tutela della sicurezza del territorio e dei cittadini (si veda in proposito la Legge 18 aprile 2017 n. 48). Per un'amministrazione locale, la realizzazione di un intervento di questo tipo richiede  una preliminare e fondamentale attività di progettazione che si concretizza in più fasi e con il coinvolgimento di diversi attori. Un'utile guida ai fini della progettazione degli interventi sulla sicurezza a livello locale è la c.d. diagnosi locale di sicurezza (DLS).

Che cos'è la DLS
La diagnosi locale di sicurezza (DLS) è un’analisi sistematica del territorio volta a comprendere i problemi di criminalità e devianza, a identificare le risorse per la prevenzione e a individuare le priorità di intervento per una strategia sulla sicurezza. Si tratta dunque di uno strumento di prevenzione che permette di analizzare i fattori di rischio di un territorio e di coinvolgere, al contempo, i diversi soggetti che possono collaborare a una comunità più sicura.

Come effettuarla
La diagnosi locale presenta alcuni step ben definiti:

l’analisi territoriale: consiste nella raccolta di informazioni quali-quantitative non solo su problemi di criminalità e disordine, ma su fattori demografici, sociali, economici e ambientali che possono influire a vario titolo sulla sicurezza di un territorio così come sulle percezioni dei cittadini e sulle azioni politiche messe in campo per rispondere ai problemi. Si possono utilizzare analisi su dati secondari (già esistenti nelle diverse banche dati) o investire su una raccolta di dati di prima mano (attraverso survey o interviste qualitative e focus group con testimoni chiave). A seguito dell’analisi generale, ci si può focalizzare su specifici target o su problemi o territori particolarmente significativi;

l’identificazione di priorità di intervento: in un regime di risorse scarse è fondamentale concentrare gli interventi su pochi problemi. È importante che questa scelta sia guidata dai risultati dell’analisi preliminare, dal confronto tra gli attori chiave coinvolti e dall’interesse manifestato da settori della comunità a lavorare su alcuni temi. Questo ultimo aspetto è fondamentale: l’interesse produce effetti positivi in termini di coinvolgimento, attivismo e quindi di impatto;

la consultazione e comunicazione: i risultati delle fasi precedenti vanno attentamente condivisi con i diversi settori della comunità locale, anche quelli più difficili da raggiungere. Particolare attenzione va dedicata agli strumenti da usare (differenti formati, mezzi, linguaggi) per una comunicazione più efficace e alla semplicità del linguaggio;

la valutazione della DLS: è diretta a individuare le difficoltà riscontrate e le possibili soluzioni, così come la coerenza tra i risultati attesi e quelli realizzati.


Chi coinvolgere
Requisito per una buona diagnosi è l’approccio partecipativo. Ciò implica il coinvolgimento di molteplici soggetti che possono offrire un punto di vista sui problemi del territorio e lavorare per la sicurezza della comunità, quali autorità locali, Forze dell’ordine, operatori sociali, sanitari, educativi, comunità accademica, operatori commerciali, giustizia minorile, esponenti della società civile (minoranze, giovani, associazioni, ecc.). La diagnosi locale può durare dai 6 ai 12 mesi. È necessario che venga periodicamente ripetuta, ma non in tempi troppo ravvicinati: una buona misura è la ripetizione ogni 3 anni, un tempo sufficiente anche per valutare l’evoluzione dei fenomeni e l’efficacia delle risposte individuate.

Tratto da: Sicurezza urbana e legalità nelle città: dai problemi alle politiche locali (a cura di Amapola per conto del Comune di Bellaria Igea Marina e Regione Emilia-Romagna, 2019)

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ultima modifica 2022-04-28T10:57:00+01:00
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