Affrontare la violenza di genere
Violenze fisiche, psicologiche, sessuali, economiche e verbali, che si consumavano tra le mura domestiche e che anche le bambine e i bambini spesso erano costretti a subire o assistere. Poi il coraggio della denuncia, e ora una nuova vita, lontano dagli uomini che le hanno maltrattate, grazie anche all’aiuto concreto della rete virtuosa di soggetti del territorio promossa e sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna.
Hanno tanti, troppi tratti in comune le storie delle 29 donne, e dei loro trentotto figli, che la Fondazione emiliano romagnola per le vittime dei reati, presieduta dallo scrittore Carlo Lucarelli, ha esaminato, su richiesta dei sindaci del territorio, e accolto nei primi 3 Comitati dei Garanti: la Fondazione contribuisce in questo modo al progetto di uscita dalla violenza di queste donne e dei loro figli con aiuti per un totale di oltre 200.000 euro, tra sostegni economici e supporto psicologico.
“La violenza di genere è una vera e propria pandemia della nostra società- afferma il Presidente Carlo Lucarelli-. I 'reati maschili' hanno completamente monopolizzato il nostro lavoro nei primi sei mesi del 2022: la Fondazione, che nasce con l’intento di sostenere le vittime di tutti i reati gravi, oggi di fatto sostiene nella stragrande maggioranza dei casi donne e minori vittime di violenza. Noi operiamo su un numero ristretto di casi, e solo su segnalazione dei Comuni, ma non possiamo non trovare preoccupante questa tendenza”.
Da qui la decisione della Regione Emilia-Romagna di sostenere ulteriormente la Fondazione portando il suo contributo da 150.000 del 2021 a 250.000 del 2022.
Tutti i cittadini possono sostenere la Fondazione emiliano romagnola per le vittime dei reati devolvendo a suo favore il proprio Cinque per Mille. È sufficiente indicare nell’apposito riquadro il codice fiscale 02490441207. Questa scelta non cambia nulla per il contribuente, né in aggiunta né in sottrazione alla cifra dovuta al fisco.